mercoledì 20 luglio 2011

Eaters, di Luca Boni e Marco Ristori (Italia 2010)

Trama: In un mondo ormai sovraffollato di zombie e contraddistinto dall'infertilità delle donne, due cacciatori di non morti ed uno scienziato cercano di scovare un sistema per garantire continuità alla razza umana.



Anche se poco alla volta, gli horror made in Italy stanno tornando grazie agli sforzi di artisti più o meno noti come Ivan Zuccon, Federico Zampaglione, Lorenzo Bianchini e Gabriele Albanesi. In questa occasione scopriremo cosa ha da offrire Eaters, pellicola italiana ambientata in un mondo post-apocalittico pullulante di zombie diretta dagli sconosciuti Luca Boni e Marco Ristori. Ma solo esaminando la locandina, già veniamo accecati da un bagliore di ciofecosità rappresentato dalla seguente dicitura:

"Presented by Uwe Boll"

Mio Dio. Uwe Boll!
Poiché è la prima volta che questo temibile nome viene pronunciato su Stroncando l'Orrore, è bene aprire una piccola parentesi per presentare il signor Boll.

Il Peggior Regista Vivente?

Cosa hanno in comune House of the Dead, Alone in the Dark, Bloodrayne, Postal e Far Cry? Principalmente tre cose:

  1. Sono tutti film tratti da videogiochi
  2. Sono stati diretti da Uwe Boll
  3. Sono tutte ciofeche colossali!

Uwe Boll è un regista, sceneggiatore e produttore tedesco definito da molti come "il peggior regista vivente al mondo". Questo ex pugile promettente un giorno ha incassato un sinistro particolarmente potente e, da allora, si è messo in testa di voler intraprendere una carriera nel cinema. Dopo le prime porcherie mondiali, stranamente nessuna compagnia si è più offerta per sostenere i suoi progetti, ma Boll non si è perso d'animo e, investendo risorse sulla casa di produzione e distribuzione Boll KG da lui fondata, ha continuato a sfornare fetecchie cinematografiche alla faccia di tutti. Onde sfatare ogni dubbio, sappiate che dietro a ciascun suo titolo si celano somme interessanti, ragion per cui la scusa "mancanza di fondi decenti" non regge. In poche parole, Boll è un incompetente a 360 gradi.


Stanco delle continue pernacchie ricevute dalla critica mondiale, nel 2006 il buon Uwe ha letteralmente sfidato sul ring 5 stroncatori che lo hanno bollato come inetto, vincendo tutti gli incontri. Ma le disavventure non finiscono qui! Nel 2008 Boll ha dichiarato di essere disposto ad abbandonare la sua carriera di regista qualora una petizione apposita avesse raccolto un milione di firme. La risposta degli anti-fan è arrivata immediatamente e, nell'arco di una manciata di giorni, le firme erano già a quota 150000. L'eroico Boll si è così visto costretto a ritirare quanto affermato, cercando nel contempo di avviare invano una petizione a suo favore (dopo 3 anni, oggi la Long Live Uwe Boll conta approssimativamente 7600 firme) e sfidando il regista hollywoodiano Michael Bay (Transformers 1/2/3) in un match di boxe. Purtroppo il grande scontro non è ancora avvenuto e, sinceramente, molti sperano che Uwe sfidi Sylvester Stallone.


Boll ha comunque collezionato un paio di prestigiosi riconoscimenti. Grazie ai magnifici Tunnel Rats, In the Name of the King e Postal, nel 2009 vince ben due Razzie Awards: uno come peggior regista e l'altro per la peggior carriera cinematografica (definito come "la risposta tedesca ad Ed Wood").

Bene, le presentazioni sono finite, torniamo ad Eaters!

Infertilità? Neonazisti? Mario Biondi?

Va bene, onde ricevere garanzie di finanziamento e distribuzione, Eaters si è affidato a Boll. Questo non dovrebbe incidere affatto sulla qualità del film ma, non so, è come se Uwe fosse il re Mida delle ciofeche: tutto ciò che tocca diventa cacca. Ok, da dove iniziamo?

La storia di Eaters è ambientata in uno dei futuri post-apocalittici più pessimisti nella storia del cinema. La continuità della razza umana è minacciata dalla misteriosa ed improvvisa infertilità delle donne; come se non bastasse, un virus si è diffuso a macchia d'olio ed ha trasformato la stragrande maggioranza dell'umanità in zombie! Già che c'erano, gli sceneggiatori potevano aggiungere un supervillain intenzionato a distruggere il mondo, una meteora in procinto di spazzare via il Pianeta ed il giorno del Giudizio, ma chissà, magari sono idee messe da parte per un possibile sequel. Comunque, i protagonisti della storia sono due cacciatori di zombie residenti (se così si può dire) in una minuscola comunità di soli uomini composta da uno scienziato laureatosi grazie al CEPU, due nullafacenti rompiscatole dotati di un infantile e ridicolo senso dello humor, una guardia alla quale vengono dedicati ben 50 secondi di film ed un manipolo di zombie tenuto in gabbia. In breve, lo scienziato trascorre le giornate a studiare i non morti allo scopo di... un momento. Allora, c'è chi dice "trovare un antidoto al virus" e chi afferma "garantire continuità alla razza umana", ma l'ipotesi più probabile è "avere una scusa per non dover pulire latrine e seppellire cadaveri tutto il giorno". Un giorno, accortosi che le riserve di birra e di carta igienica stavano per finire, lo scienziato invia i due migliori cacciatori di zombie del gruppo - ovvero mister "stomaco debole" che vomita ogni 15 minuti ed il macho per eccellenza, un mix tra Mario Biondi e Leonida/Butler di 300 - a fare la spesa, pregandoli anche di seguire una piccola deviazione verso il mortale e lontanissimo Settore F per catturare qualche zombie fresco da studiare. I due disgraziati salgono così su una jeep e partono verso la loro mirabolante avventura incrociando lungo il percorso soggetti simpaticissimi, tra i quali un pittore pazzo ed un gruppo di truzzi neonazisti misogini.
Se siete arrivati fin qui nella lettura, avrete capito che la sceneggiatura non è certo il punto forte di Eaters.


Italia's Got Talent, ma Nascosto Bene!

Già nei primi due minuti di Eaters possiamo individuare con estrema facilità il primo evidentissimo difetto della pellicola, la recitazione. Gli attori sembra non vedano l'ora di pronunciare le proprie battute e, di conseguenza, danno vita a dei botta e risposta dai ritmi improbabili, senza nemmeno lasciare al cervello il tempo di recepire i messaggi e formulare le relative reazioni. Il 90% del cast, poi, spesso enfatizza le porzioni di frase sbagliate strappando il sorriso allo spettatore. C'è solo un problema, Eaters non è un film comico o parodistico!
La prova recitativa più dignitosa è quella offerta da Alex Lucchesi (il "Leonida Biondi" per intenderci), comunque troppo sopra le righe, anche se in parte la colpa è del personaggio stereotipato che deve impersonificare.

Altro difetto di Eaters è l'uso & abuso di flashback esplicativi utili in realtà solo a rallentare drasticamente il ritmo narrativo. Ci sono davvero troppi "salti nel passato" (in un'occasione vedremo persino un flashback in un sogno!), inseriti giusto per illustrarci concetti altrimenti riassumibili con un paio di dialoghi ben scritti.
Ah, già, i dialoghi! Quentin Tarantino sbiancherebbe letteralmente leggendo la quantità di volgarità gratuite inserita nelle battute di Eaters, davvero! Va bene, qualche termine sboccato può benissimo scappare, ma quando la media è 7 parolacce su 10 parole direi che... beh, che è troppo. Nemmeno l'anticristo sarebbe capace di usare un linguaggio del genere.

In un paio di occasioni, Eaters raggiunge picchi di alta trashosità grazie a sequenze ridicole, imbarazzanti e/o involontariamente divertenti. In particolare, c'è una scena che mi è entrata nel cuore, ma a parole non rende: una ragazzina di 20 Kg spara all'impazzata con una mitragliatrice, urlando come se fosse spaventata (emozione un po' fuori contesto in questo caso) e colpendo tutti i bersagli, dopodiché sembra crollare sfinita.
Per quanto riguarda invece gli effetti speciali, Eaters si mantiene sulla sufficienza, ma offre poco rispetto a quanto ci si aspetterebbe da uno zombie movie post-apocalittico. Non aspettatevi orde di zombie in quanto (probabilmente per questioni legate al budget) i non morti appariranno al massimo in gruppi da 6/7.

Concludendo

Eaters doveva essere uno di quei titoli in grado di risollevare l'horror made in Italy, ed invece si rivela una pellicola trash involontariamente divertente. Non senza ringraziare Luca Boni e Marco Ristori per averci provato (anzi, forza ragazzi, l'Italia ha bisogno di nuovi horror!), sento il dovere di consigliare questo film a chi ha intenzione di trascorrere una serata allegra con gli amici commentando ironicamente tutto ciò che appare sullo schermo.

Voto personale: 5
Voto trashosità: 7 1/2
Voto splatterosità: 6 1/2 (da uno zombie movie ci si aspetta di più)

5 commenti:

  1. gli stessi attori l'i ho apprezati nelle produzione de I Liacaoni, ma quà poracci non possono nulla contro una sceneggiatura che nulla può...
    Anch'io ho apprezzato lo sforzo dei 2 registi, anche perchè preferisco uno stormo di film mal riusciti come questo ad un solo cinepanettone o l'ennesima commedia fotocopia, ma cazzo, non hai i mezzi? buttala in caciara!non prenderti sul serio e gioca con il genere (che ormai o hai i mezzi per strafare o "ha detto tutto"), invece, un'occasione mancata, peccato...

    P.S. per quando odi il buon Uwe, principalmente per aver rovinato House of the Dead, Postal l'ho trovato grandioso, l'animo del gioco c'è tutto, la parte a littrl Germany è grandiosa e la fine del nano mi piega sempre! con Postal si fà personare buona parte della sua carriera.

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  2. Il film non l'ho ancora visto ma lo farò sicuramente, primo perché mi sono ripromesso di vedere ogni singolo film sugli zombie esistente (povero me!) e secondo per dovere di campanilismo, i licaoni sono della mia città ed il film è girato ad una 40ina di km da qui! Posso però consigliarti di guardare il "corso di cazzotti del dottor johnson" per capire come lavorano i licaoni...diciamo che per estrazione naturale, qui a Livorno, non prendiamo niente sul serio ergo sarebbe stato meglio se li avessero coinvolti in una (ennesima) parodia di zombie movie anziché in un progetto "serio"...

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  3. Il film non l'ho ancora visto ma lo farò sicuramente, primo perché mi sono ripromesso di vedere ogni singolo film sugli zombie esistente (povero me!) e secondo per dovere di campanilismo, i licaoni sono della mia città ed il film è girato ad una 40ina di km da qui! Posso però consigliarti di guardare il "corso di cazzotti del dottor johnson" per capire come lavorano i licaoni...diciamo che per estrazione naturale, qui a Livorno, non prendiamo niente sul serio ergo sarebbe stato meglio se li avessero coinvolti in una (ennesima) parodia di zombie movie anziché in un progetto "serio"...

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  4. È meglio che l'Italia si tenga alla larga da ciò che non gli compete.

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  5. Boh, guardatevi Almodovar allora.
    Una volta superato lo chock di sentire parlare livornese, una volta metabolizzata la recitazione parecchio sopra le righe, il film è strapiacevole. Riprendendo un po' la storia che caratterizza "Il Giorno degli Zombi" dell'85 (ma con gli spazi aperti), il film scorre alla grande.
    Nessuno e dico nessuno impegnato in questo film si preoccupa di essere politicaente corretto, ed è questo che onestamente è necessario ormai.
    Date un'occhiata anche alle featurette del bluray e poi sciacquatevi la bocca. Trucco e effetti visivi eccellenti.
    Voto 8/10

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