martedì 12 luglio 2011

Zombie Survival Guide: i Non Morti

Di film horror sugli zombie ne esistono a tonnellate, certo, ma questo non significa necessariamente che sapremmo come reagire qualora scoppiasse veramente un'epidemia mortale capace di trasformarci tutti in cadaveri ambulanti, giusto? Ecco quindi una pratica guida di sopravvivenza (a puntate) che, se ben studiata, consentirà a ciascuno di voi di resistere prima, durante e dopo un assalto di morti viventi.
Sono sicuro che molti lettori non prenderanno molto sul serio questo tutorial, scioccamente accecati da convinzioni tipo "gli zombie non esistono" o "è tutta fantasia". Beh, cari i miei scetticoni e scetticone, pensate un attimo in che mondo viviamo. Batteri killer, pandemie, case farmaceutiche senza scrupoli, falsi vaccini, l'aviaria, la mucca pazza, il verme solitario, Luca Giurato... forse l'eventualità di contrarre un virus che ci uccida all'istante e ci riporti alla vita come spietate creature affamate di carne umana non è così campata in aria. Nel dubbio, studiate con attenzione questo manualetto e, se si presenterà l'occasione, riuscirete a cavarvela.


Lo Zombie Questo Sconosciuto
Prima di combattere il nemico bisogna conoscerlo, dico bene? Dunque, cos'è uno zombie? Trattasi principalmente di un essere munito delle seguenti caratteristiche:

  • Conoscenze linguistiche limitate a rutti e versi
  • Scarsa autostima
  • Scarsa igiene personale
  • Scarsa forma fisica
  • Colorito che spazia dal verde acqua al marrone tabacco
  • Costante senso di appetito
  • Debolezza fisica

Leggendo i punti elencati, qualcuno di voi si starà giustamente chiedendo "allora sono uno zombie?" o "quindi devo sopprimere il vicino di casa?". Non vi preoccupate, i morti viventi non sanno leggere, né resistere alla tentazione di addentare un bel braccio succulento.


Possiamo distinguere più tipi di zombie:

  • Classico: è indubbiamente il meno pericoloso. Gli zombie classici sono dei totali idioti e, caratteristica ancor più apprezzabile, sono vergognosamente lenti. Se vi trovate a 10 metri da uno zombie classico, potete schiacciare un sonnellino mentre questi barcolla verso di voi, cade, si rialza, ricade, perde una gamba, si trascina carponi ed abbandona, abbattuto, i propri intenti. Per ucciderli (sempre se non fanno da soli) basta colpirli con violenza alla testa.
  • Strategico: qui cominciamo a parlare di pericoli veri e propri. Lo zombie strategico altri non è che uno zombie classico contraddistinto da un barlume di intelligenza. Ha capito di non essere un maratoneta e, di conseguenza, studia ed applica piccoli schemi basilari, come nascondersi in silenzio dietro un angolo ed attendere che una qualche preda ignara passi di lì. La tattica compensa certamente la mancanza di "sprint", ma un essere umano mediamente intelligente e dotato della forza necessaria per sollevare una graffetta riesce quasi sempre ad avere la meglio. Anche in questo caso, con un colpo in testa ben assestato porrete fine alla misera esistenza di questi disgraziati verdognoli.
  • Da Branco: lo zombie da branco è la "naturale evoluzione di uno zombie strategico". Avendo trascorso quattro giorni nascosto sotto un'asse da stiro per niente e/o dopo aver constatato di non essere in grado di confrontarsi fisicamente con un essere umano, lo zombie strategico vagabonda fino a quando non incontra altri non morti nella sua stessa condizione. Vengono così fondati degli "zombie club", branchi di cadaveri ambulanti creati allo scopo di sopraffare le prede (del resto, l'unione fa la forza). Se ci sono leader carismatici, questi gruppi d'assalto possono essere composti anche da centinaia di membri che, civilmente, "spartiscono il bottino" ottenuto durante le scorribande.
  • New Generation: lo zombie new generation è un nemico davvero tosto. In sostanza, si tratta di uno zombie classico capace di percorrere 100 metri in 9 secondi e mezzo e, per qualche ragione poco chiara, è incredibilmente aggressivo. Esimi scienziati ipotizzano che lo zombie new generation sia il più intelligente della sua "specie", in quanto questo giustificherebbe la rabbia esternata come una "diretta ed ovvia conseguenza derivante da una presa di coscienza del proprio status", ovvero quello di cadavere brutto e puzzolente. Se vi trovate braccati da uno zombie new generation e non vi chiamate Carl Lewis, trovatevi un rifugio entro 6 secondi o finirete in qualche intestino putrido. Come i loro colleghi più tradizionali, questi non morti cadono come sacchi vuoti se colpiti con forza alla testa.


  • Super Zombie: un uomo crea la dinamite. Un altro, non soddisfatto, inventa la granata. Un altro ancora progetta e costruisce la mina antiuomo. Si passa così alla bomba ad orologeria, alla bomba atomica eccetera. Con gli zombie il discorso non cambia. Uno scienziato (generalmente militare) continua a sperimentare nuove soluzioni per trasformare lo zombie alfa tenuto in gabbia in qualcosa in grado di mettere seriamente in difficoltà i nemici del proprio Paese, dando però vita ad un mostro pronto a spiaccicare tutto ciò che gli si para davanti. Nasce così il super zombie, un non morto inarrestabile capace di radere al suolo una città da solo. Le caratteristiche dei super zombie non sono fisse in quanto, come detto, questi non morti vengono generati in seguito a vari e numerosi esperimenti scientifici, ma tra le più comuni abbiamo immunità ai proiettili, forza sovrumana, agilità e velocità fuori da comune, capacità di cacciare urla assordanti e via dicendo. Generalmente il super zombie ha un punto debole, il difficile sta nell'individuarlo prima di diventare una sottiletta umana. Nel 40% dei casi il fuoco funziona.

Si chiude così la prima parte della Zombie Survival Guide di Stroncando l'Orrore. La prossima settimana parleremo del contagio del virus (come avviene, perché e cosa fare onde evitare di contrarre la malattia). Non mancate!

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