Dopo essersi affermato nel mondo del cinema horror con Saw 2/3/4 ed il piacevole Mother's Day (se ve lo siete perso recuperatelo), il regista Darren Lynn Bousman torna a far parlare di sé scrivendo e dirigendo 11-11-11, pellicola in qualche modo legata all'ossessione per i numeri da non confondere con 11:11 - La Paura ha un Nuovo Numero di Michael Bafaro del 2004. 11:11 infatti è una ciofeca, mentre 11-11-11 solo un assoluto disastro. Uhm... pare proprio che il numero "11" sia sinonimo di "porcheria".
Tornando al film di Bousman, possiamo dire che, almeno nella sua prima metà, ricorda vagamente Number 23 del 2007, thriller di Joel Shumacher dove un inusuale Jim Carrey regala una solida prova drammatica. Attenzione, ho detto "ricorda vagamente"! In entrambi i titoli, infatti, i protagonisti sono in qualche modo ossessionati da un numero ricorrente, tuttavia... ma che cacchio sto combinando? Sto confrontando 11-11-11 con Number 23? Devo essere ubriaco...
11-11-11-11-11-11-11-11-11... (Spoiler Edition)
Avete letto quelle tre righe alla sezione "trama" posta all'inizio della stroncatura? Bene, vuol dire che conoscete già l'80% della storia di 11-11-11, e non sto scherzando! Questo film è di una lentezza micidiale, straricco di scene/dialoghi inutili e di stranezze non da poco. In poche parole, una perfetta cura per l'insonnia, una di quelle pellicole che, dopo aver scoperto della loro esistenza (magari proprio su Stroncando l'Orrore), NON DOVETE ASSOLUTAMENTE recuperare.
Protagonista di 11-11-11 è Joseph Crone, uno scrittore ateo (l'aggettivo "ateo" non è stato inserito per caso) di successo che vive praticamente rinchiuso in camera sua isolato dal mondo.
Pausa. Scommetto che, dopo questa piccola presentazione, i più nerd tra voi avranno gli occhi lucidi in quanto gli indizi conducono tutti verso un'unica eventualità: Skyrim! Ma sì, insomma:
- L'11 Novembre 2011 (ergo l'11-11-11) è stata la data scelta dalla Bethesda Softworks per lanciare sul mercato Skyrim
- Un personaggio che sceglie di tagliarsi fuori dalla vita reale rinchiudendosi in camera. Cosa potrebbe significare? Beh, chiedetelo ad un fan di Skyrim, anche se sarà difficile stanarne uno fuori dai confini della sua stanza...
Purtoppo però devo distruggere le speranze dei nerd: 11-11-11 non parla di Skyrim (e meno male!). Joe (ergo il protagonista, lo chiameremo semplicemente così) conduce una vita da recluso occupando il proprio tempo a scrivere un diario perché, di recente, la moglie ed il figlio sono morti in un incendio.
Nella prima mezz'ora di film non faremo altro che sbadigliare fortemente, vi avverto. Ah, e già che ci sono, vi anticipo anche che nel resto cadremo direttamente in un coma profondo. In sostanza ecco cosa accade.
- Joe rivive in sogno la morte dei suoi familiari e si risveglia alle 11:11
- Joe riceve la visita del suo editore, un imbecille che spera di poter mettere le mani sul diario dello scrittore e di pubblicarlo per trarre profitto
- Joe esce di casa e scopre che, all'esterno, c'è un intero mondo da esplorare
- Joe cambia i fiori sulle tombe dei suoi familiari
- Flashback sulla morte dei familiari di Joe
- Joe frequenta un gruppo di sostegno composto da persone distrutte dalla perdita dei propri cari. Ovviamente lo scrittore si limita ad ascoltare le esperienze degli altri ed ad assumere un'aria superiore ed arrogante, come se stesse dicendo ai compagni di dolore "la mia disgrazia è superiore alle vostre, vermi"
- Sadie, una donna del gruppo di sostegno che ha perso il marito, tenta di flirtare con Joe ma viene trattata dal protagonista come una barbona
- Sadie gioca la carta del "sono una tua grande fan" e regala a Joe un'agenda
- Joe ringrazia, parte in auto e si schianta con un veicolo
Fermifermifermi! Finalmente in 11-11-11 è successo QUALCOSA! A bordo della propria auto, il protagonista accende il motore, assume un'aria da piacione irresistibile, saluta Sadie e parte. Fin qui ci siamo? Bene, allora continuate a leggere!
Quello che accade è stranissimo. Sadie saluta Joe e lo lascia partire, quindi vediamo la telecamera che continua ad inquadrare la donna per 9 secondi (sì, li ho contati). Ad un certo punto, una sgommata ed un fortissimo "crash" interrompono la quiete: Joe si è sfracellato addosso ad un veicolo, creando un inferno di lamiere e via dicendo... mah! Vi chiederete "e cosa ci sarebbe di così strano in tutto questo?". Beh...
- L'impatto è avvenuto circa 10 metri più avanti rispetto a dove è partito Joe
- In quei 9 secondi dove inquadrano solo Sadie, Joe ha percorso 10 metri di strada portando l'auto ad una velocità folle in quanto, tamponando un veicolo, riduce le vetture in poltiglia
Insomma, cosa è successo? I casi sono due:
- Joe guida uno shuttle con le ruote. Si è portato sulla carreggiata, si è fermato qualche secondo per aprire i retrorazzi e regolare l'ossigeno, quindi è partito schiantandosi con un'altra macchina
- Joe si porta con la macchina sulla carreggiata, si ferma, apre la bombola del NOS e parte a tutta birra sfracellandosi addosso al malcapitato
Beh, sappiate fin da subito che quella dell'incidente (e tutto ciò che ne consegue) è una scena inutile ai fini della trama. Sadie chiama i soccorsi ed accompagna lo scrittore all'ospedale dove, in meno di 24 ore, viene dimesso perché "miracolato". Joe viene accompagnato a casa dalla sua fan e, una volta varcata la soglia, riceve un'inattesa telefonata dal fratello che considera un estraneo: suo padre sta per morire. Anche se è sempre stato lontano dalla famiglia perché la detesta, il protagonista decide di partire immediatamente per Barcellona e di raggiungere i suoi cari. Ah, non viene spiegato il perché, ma Joe non conosce una parola di spagnolo nonostante abbia trascorso l'infanzia in Spagna.
Piccola nota: tutto ciò che accade nel film (almeno fino a questo punto) ha in qualche modo a che fare con il numero 11. Grazie ad un paio di dialoghi, ad esempio, scopriamo che la moglie ed il figlio di Joe sono morti alle 11:11 (di sera), o che l'incidente con la macchina è avvenuto alle 11:11 (di mattina) in quanto l'orologio dello scrittore si è rotto puntando su quell'orario. Da brividi, vero?
Barcellucinazioni, Cospirazioni e Chiacchieroni (Spoiler Edition)
11-11-11 si sposta a Barcellona dove, senza perdere tempo, il buon Joe mostra immediatamente tutto quello che ha imparato vivendo negli USA. Come primo gesto una volta arrivato alla villa di famiglia, infatti, lo scrittore bussa insistentemente alla porta, poi entra di straforo come un ladro gironzolando ed urlando "c'è nessuno?". A forza di vedere e rivedere questo tipo di atteggiamento nei film americani, se mai mi trasferirò negli States, metterò delle tagliole per orsi all'ingresso.
Dopo tanto inutile vagabondare per le stanze, Joe viene sorpreso da Ana, la badante/infermiera/tuttofare stipendiata per seguire il padre moribondo. Anche qui abbiamo a che fare con un cliché, più precisamente con la figura della "doña hispanica ultrarelihiossa que engolpa siempre el diablo de todo" e che lancia occhiatacce omicide a tutti quelli che le rivelano di essere atei (proprio come Joe). Passiamo oltre, è meglio.
Joe incontra finalmente suo padre, trovandolo sdraiato su un letto e tenuto in una specie di "coma farmacologico". Tutto procede nella noia più totale, fino a quando il genitore non si alza sorprendentemente dal letto dicendo al figlio frasi senza senso tipo "sai perché sei qui?", "l'11 ti ha scelto" e "l'aquila al tamarindo è salata come la rugiada in Antartide". Joe si... ehm... si... non ho ben compreso che tipo di emozione l'attore protagonista abbia cercato di "trasmettere" agli spettatori. Si arrabbia? Si indispettisce? Si spaventa? Poco importa, ciò che conta è che lo scrittore leva le tende in tutta fretta.
Quando Joe sta per abbandonare la villa, ecco che viene fermato da suo fratello, Samuel, di professione "prete sulla sedia a rotelle". Ah, hai capito! Joe è ateo, Samuel è un prete... sarà mica per questo che il primo detesta la compagnia del secondo? Nooo, non ci credo, è proprio così! Ma è una sceneggiatura GENIALE! Ora però basta, ho il sarcasmometro a 1000.
I due fratelli hanno la capacità innata di dar vita a discussioni interessanti quanto gli accesi dibattiti tra due papaboy, ragion per cui è d'obbligo tenere un cuscino a portata di mano.
Ora vorrei poter dire "saltiamo tutto ciò che non conta ed entriamo nel vivo del film", peccato che 11-11-11 sia tutto fuorché "vivo" od "interessante". Da questo punto in poi si susseguono a ripetizione flashback sulla morte della moglie e del figlio di Joe, chiacchiere soporifere, "allucinazioni", riferimenti al numero 11 ed indagini sul significato di quest'ultimo. Insomma, una vera e propria tortura audiovisiva riservata al povero spettatore che, senza colpa, ha scelto di dedicare un'ora e mezza della sua vita a... questa roba! Ok, vediamo almeno di esaminare, punto per punto, tutto ciò che ha da offrire questa trappola di film.
- Flashback - Joe continua a rivivere i tragici momenti dell'incendio che ha ucciso la moglie ed il figlio. Certo, capisco benissimo che un trauma del genere è difficilissimo da superare, ma questo non giustifica, ad esempio, l'esistenza di una pellicola che, in loop, propone per 2 ore la stessa scena! In 11-11-11 il flashback ricorrente occuperà almeno 10/15 minuti di pellicola... un po' tantini direi!
- Dialoghi - I dialoghi in 11-11-11 sembrano scritti giusto per consentire agli attori di aprire la bocca ogni tanto. Noiosi sermoni religiosi controbattuti dal protagonista in maniera inefficace, chiacchiere fuori luogo che smorzano ulteriormente il già lentissimo ritmo narrativo ed altri numerosi blablabla che lobotomizzerebbero un essere umano perfino nella vita reale, figuriamoci in un film!
- Allucinazioni - Ma non semplici "allucinazioni" del protagonista, proprio delle apparizioni improvvise ed inutili alle quali Joe non fa nemmeno caso! Ora spiegatemi questa scena. Joe è da solo in una stanza impegnato a grattarsi quando, ad un certo punto, dall'armadio posto alle sue spalle appare il volto di un orrido essere umanoide incappucciato, il tutto accompagnato dalla colonna sonora intrisa di mistero e terrore. Lo spettatore nota la creatura, Joe no. Inoltre, l'abominevole soggetto comparso da nulla non interagisce in alcun modo con il protagonista: non produce rumori per attirare l'attenzione, non lo attacca, non ci gioca a carte, nada de nada! Allora... che senso ha? E considerate che, di passaggi come questo, 11-11-11 ne è pieno. Boh?
- Riferimenti all'11 - Joe è ossessionato dall'11 al punto di condurre avanzatissime ricerche su Internet. Lo vede ovunque, in particolare negli orari relativi ad alcuni eventi. Ad esempio, Samuel (il fratello prete) ha installato delle telecamere nel giardino per poter sorprendere alcuni vandali che, in passato, hanno causato qualche danno. Nelle registrazioni però appaiono sempre, alle 11:11, delle figure spettrali incappucciate ed inquietanti che... beh, che pascolano nell'erba! Già, 11-11-11 ha tratto ispirazione anche da Paranormal Activity. Comunque sia, la ricorrenza dell'11 non è poi un'idea malvagia, anzi, forse è quanto di meglio il film possa offrire, peccato però che la trovata sia stata bruciata nello sviluppo da una forte carenza di idee e di fantasia.
- Il significato dell'11 AKA le ricerche di Joe - Lo scrittore protagonista cerca di giustificare l'onnipresenza del numero 11 nella sua vita navigando su Internet su vari sitarelli da "1000 e non più 1000" che fanno la felicità degli amanti delle profezie catastrofiche, dei rettiliani e delle teorie fantacomplottistiche. Scopre così che esistono persone sensibili all'11 in quanto, secondo fonti non citate ma comunque attendibilissime quanto il Vangelo secondo Mirmacchione, l'11 Novembre del 2011 alle ore 11:11 PM succederà qualcosa di terribile. In un'occasione il protagonista accenna all'apertura di un qualche portale tra due dimensioni, ma non ci metterei la mano sul fuoco (probabilmente stavo dormendo durante quel dialogo).
Commento a freddo su 11-11-11: che noia.
L'11-11-11 (Spoiler Edition)
Per descrivere meglio gli eventi finali di 11-11-11 sono costretto ad illustrarvi rapidamente un paio di passaggi che ho volutamente saltato onde evitare di essere troppo "dispersivo". Dunque, tra i fedeli di Samuel (il prete sulla sedia a rotelle) c'è uno spagnolo agitatissimo e mezzo pazzo che, in un'occasione, ha puntato una pistola contro Joe. Durante la fuga, questo svitato ha perso una macchina fotografica. Lo scrittore protagonista ha raccolto l'aggeggio e, invece di preoccuparsi di restituirlo, l'ha portato in uno studio fotografico per sviluppare il rullino. Purtroppo per lui, l'esercizio non effettua "sviluppi in 20 minuti" e, di conseguenza, dovrà tornare il giorno dopo (ovvero l'11-11).
Il padre di Joe e Samuel muore, precisamente alle 11:11 di mattina (ne dubitavate?).
Altro dettaglio. In un paio di occasioni, Joe è stato contattato via telefono da Sadie, la fan che lo ha soccorso dopo l'incidente automobilistico. Non avendo una vita propria, la donna ha deciso di raggiungerlo a Barcellona per rompergli le scatole.
Ennesimo dettaglio. Dopo tanta diffidenza, Samuel si decide a credere alle parole di Joe riguardo al "terribile evento programmato per l'11-11-11 alle ore 11:11".
Fin qui ci siamo? Ora iniziano le porcate finali.
Joe e Samuel sono a casa a chiacchierare noiosamente. Ad un certo punto, lo scrittore viene colto da un'illuminazione e comincia a capire cosa sta accadendo: i vari "11" che ha riconosciuto ovunque non erano altro che un messaggio per guidarlo verso una missione divina, ovvero quella di proteggere il fratello prete nonché probabile "nuovo messia" dalle grinfie del male. E naturalmente l'attacco all'uomo di chiesa avverrà l'11-11-11 alle 11:11 (di sera). Non so che cavolo si sia sniffato Joe per raggiungere una conclusione del genere, fatto sta che, verso le 11:00 dell'11-11, avvengono alcune stranezze che sembrano dargli ragione. Le creature che, fino ad un momento fa, NON vedeva o vedeva di striscio (mi riferisco alle pseudoallucinazioni inutili descritte in precedenza) si sono materializzate ed hanno rapito Samuel. Joe segue le urla del fratello raggiungendo il giardino ed assistendo all'inizio di uno strano rituale sacrificale ai danni del prete, quindi ordina via telefono a Sadie di andare a ritirare le foto sviluppate allo studio fotografico e di descrivergli, una volta ottenute, quello che c'è riportato sopra. Insomma, se avevate dubbi ora è quasi ufficiale: Joe deve essere sotto l'effetto di qualche sostanza pesante, altrimenti non è possibile giustificare questi ragionamenti illogici.
Una delle creature sta per sferrare una pugnalata a Samuel ma, come previsto dallo spettatore fin dai titoli di testa della pellicola, il protagonista si getta tra i due ed accusa il colpo mortale. Ne consegue una serie di assurdi colpi di scena.
- Le creature grugniscono di indignazione e spariscono all'istante
- Joe è moribondo ma ancora cosciente, mentre Samuel se l'è cavata senza neanche un graffio
- Samuel inizia a ridere come uno scemo e si alza in piedi. Sì, il prete paralizzato dalla cintola in giù si solleva senza fatica in tutta serenità
- Joe grida al miracolo, ma viene azzittito dal fratello
- Samuel svela a Joe cosa è realmente accaduto: il prete ha sfruttato la fama dello scrittore per diventare celebre come "nuovo messia" in tutto il mondo; la profezia dell'11-11-11 era corretta (occhio, mi riferisco al "succederà qualcosa di terribile", non alle stupidissime supposizione del protagonista sul "devo salvare mio fratello" eccetera), mentre il soggetto-chiave della previsione era lo stesso Joe
- Tutti coloro che hanno avuto a che fare con Joe sono in realtà seguaci di Samuel
- Rimasta davanti al negozio, Sadie inizia a dar fuoco alle foto sviluppate che ritraggono le creature incappucciate
- Joe muore
- Samuel diventa famoso
- Titoli di coda
Ora ditemi: come si può apprezzare un finale del genere?
Vaccate e Conclusione
Qualora la trama non fosse sufficiente per comprendere quanto 11-11-11 sia stato elaborato frettolosamente e grossolanamente, vi elenco un paio di assurdità assortite contenute nel (puah) film.
- Joe è americano e parla solo inglese, mentre Samuel si destreggia sia con l'inglese che con lo spagnolo. Ora, perché le messe di Samuel vengono tenute in inglese? Siamo a Barcellona, i fedeli sono tutti spagnoli, dunque... perché?
- Nei sogni relativi alla morte della moglie e del figlio nell'incendio, Joe rivede sempre la strana sagoma di un angelo. Appena arrivato alla villa di suo padre, ricollega con sicurezza assoluta quella sagoma ad una statua posta nell'atrio. Fine, la figura della "statua angelica" termina qui. Insomma, che bisogno c'era di soffermarsi su questo dettaglio se era più che inutilissimo?
- Che razza di ospedale ti rilascia dopo meno di 24 ore in seguito ad un grave incidente? Anche se all'apparenza il paziente sta bene, non dovrebbero accertarsi delle sue buone condizioni con eventuali esami extra?
- Come fa Joe a non conoscere nemmeno una parola di spagnolo? In alcuni dialoghi noiosi ammette di aver trascorso l'infanzia nella villa del padre a Barcellona sottolineando persino quanto la odiava...
- In un paio di occasioni, Joe apre qualche libro in spagnolo e si limita a contemplare le figure perché non ci capisce una mazza. Peccato che, onde estendere la sua ricerca sull'11:11 al di fuori di Internet, si reca in una biblioteca di Barcellona e studia qualche tomo in lingua locale. Ma come..? Bah!
Chiudiamola qui. 11-11-11 è un horror scritto e diretto "tanto per fare", una ciofecuzza inutile e soporifera ricca di momenti vuoti, una sozzeria assolutamente incapace di richiamare l'attenzione e l'interesse dello spettatore. Non esiste una valida ragione per guardarlo, sul serio!
Da evitare come la peste.
Voto personale: 3
Voto trashosità: 3 (non è decente nemmeno sotto questo punto di vista)
Voto splatterosità: 2
"Barcellucinazioni" HAHAHAHAHAHA!!!
RispondiEliminaOr fuggo, appena posso finisco di leggere sto 11:11:11:11:11:.... con calma ;)
Sicuro che si tratti di un film horror? Dalla recensione non c'è un momento splatter o di tortura o di ammazzamenti...
RispondiEliminaSì, sono sicuro si tratti di un horror (presenza di satanismo, elementi soprannaturali e tentativi scarsi di tensione). Più che altro non sono sicuro che si tratti di un film...
EliminaSei davvero un grande!!!! Scrivi davvero bene, a tratti hai un senso dell'ironia simile a quello woody allen
RispondiElimina*sospira* Io ti adoro, sappilo.
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