lunedì 12 settembre 2011

Die, di Dominic James (Canada/Italia 2010)

Trama: Sei persone afflitte da problemi di varia natura si ritrovano costrette a mettere in gioco la propria vita partecipando ai sadici giochi di un pazzo serial killer letteralmente fissato con la sorte e con i dadi...



Come si può intitolare un film Die? Chi mai penserebbe di distribuire una pellicola che cerca di attirare l'attenzione degli spettatori dicendo loro "Muori"? Solo Steven Seagal ha fatto di peggio con il suo Today You Die (ovvero "Oggi Tu Muori") ma almeno lui è giustificato, l'armadio a muro vivente potrebbe pure apparire in un prodotto chiamato "Crepa, Spettatore Schifoso" che, tanto, venderebbe qualche milioncino di DVD senza il minimo sforzo. Mah, torniamo alla ciofeca di oggi.
Come molti di voi avranno già intuito leggendo la trama, Die è un altro di quegli innumerevoli ed insipidi cloni di Saw - L'Enigmista diretti da mister Nessuno ed interpretati dagli "scarti" di Hollywood. Nel cast possiamo ad esempio notare la cagliaritana Caterina Murino, quarta classificata a Miss Italia 1996, o Elias Koteas, intravisto brevemente quasi per errore in film prestigiosi come Shutter Island, Il Curioso Caso di Benjamin Button e La Sottile Linea Rossa. Emozionante, vero?
Ormai il danno è fatto, cerchiamo di salvare il salvabile.

Muori! (Super Spoiler Edition)

La prima sequenza di Die non è affatto male. Siamo negli anni '70, un industriale sta sbevazzando a casa sua, da solo, colto da un attacco di depressione. Il rito alcolico viene interrotto da suo figlio, un bambino di circa 10 anni. L'uomo chiede all'insonne compagno notturno di lanciare un dado e, dopo l'uscita di un 3, lo invita a tornare a dormire. Il riccone prende un revolver, piazza tre proiettili a casaccio nel tamburo, lo lascia girare e preme il grilletto suicidandosi davanti agli occhi del figlio che, disubbidiente, ha assistito all'intera scena.
Come già detto, l'inizio di Die è promettente e potrebbe dar vita ad un thriller avvincente. Insomma, chi mai penserebbe, non so, di spostare la vicenda ai giorni nostri e di trasformare quello sfortunato bambino in una specie di thrash metaller ossessionato dai dadi che non può fare a meno di costringere chi gli capita a tiro ad un giro di roulette russa? Semplice: Domenico Salvaggio e Nick Mead, rispettivamente i creatori della sceneggiatura e della storia di Die, ma qui su Stroncando l'Orrore non puntiamo indici contro chi commette errori (tutti possono sbagliare) quindi, per rispetto, non riveliamo nomi. Sì, nemmeno quelli di Salvaggio e Mead.
Trattandosi di un clone di Saw, il film ci presenterà presto le sei vittime:

  1. un miliardario intenzionato a raccogliere fondi per salvare i bisognosi e che, per ovvie ragioni, non brilla particolarmente dal punto di vista intellettivo (insomma, potrebbe sempre usare il suo di denaro in quanto MILIARDARIO, dico bene?)
  2. il Robert De Niro dei poveri, ovvero un poliziotto alcolizzato ed indagato per omicidio
  3. una giocatrice d'azzardo accanita
  4. una dottoressa che ricorda un poco Melanie B delle Spice Girls (quella di colore, per intenderci)
  5. uno psichiatra che prescrive antidepressivi anche ai cani
  6. una giovane prostituta tossicodipendente sfortunata pietosa penosa blablabla

Fermi tutti! Die è un clone di Saw, quindi deve esserci anche un'indagine che si svolga parallelamente alle morti degli indifesi fessi indefessi, giusto? Niente paura, per questa ragione vedremo all'opera la detective di origini italiane (ah, queste scuse per coprire il nostro accento maccheronico) Sofia Valenti, ossessionata dalla figura del misterioso killer (ergo il thrash metaller) e determinata a scoprire la verità anche se viene sospesa dal caso. Mapporca miseria, possibile che la fantasia dello sceneggiatore medio moderno sia così ridotta? Perché quando c'è un'indagine ed un detective, questi viene sospeso dal caso e mandato a casa? E perché invece di godersi le ferie l'investigatore sbirro continua ad esercitare la propria professione andando contro le regole? Domande destinate a rimanere senza risposta.


Il thrash metaller rinchiude i suoi sei ospiti in altrettante camere adiacenti caratterizzare da pareti trasparenti (vetro? Plastica? Non è meglio ricorrere al mattone quando bisogna rinchiudere qualcuno?): ha inizio il terrore!

Lancia ed Uccidi (Super Spoiler Edition)

Anche se è uno spudoratissimo clone di Saw, Die non può certo copiare per filo e per segno ogni caratteristica della pellicola "ispiratrice", dunque come vengono uccise le vittime? Semplicissimo, il thrash metaller prende un prigioniero, lo lega ad una sedia, quindi preleva un altro sventurato e gli ordina di aprire una valigetta contenente un dado e sei identici elementi di "morte". Si passa così al lancio del dado ed all'uso di un numero di proiettili/siringhe/fazzoletti bagnati pari al risultato ottenuto. Il primo ad essere stato sorteggiato per fare da carnefice è il De Niro dei poveri, mentre a pagarne le conseguenze è il milionario. Nella valigetta, oltre al dado, c'è un revolver con sei proiettili. MOMENTOMOMENTOMOMENTO! Cioè, il serial killer dà un'arma in mano ad una delle sue vittime? Ma che senso ha tutto questo? Comunque, il poliziotto ubriacone tira il dado ed ottiene 1, inserendo così nel tamburo della pistola un solo proiettile. La situazione è la seguente:

  • Il miliardario frigna legato ad una sedia
  • De Niro ha in mano un revolver con un colpo
  • A un metro di distanza da De Niro, il thrash metaller punta un'altra pistola verso il miliardario ed invita l'apprendista carnefice a sparare

Posso dirlo? È semplicemente allucinante! Basterebbe scaricare il proiettile sullo stupidissimo thrash metaller ed è tutto finito. Il poliziotto per fortuna ci prova due volte (beccando però due "vuoti"), ma il suo tentativo viene interrotto quando il metaller ficca un colpo nella gamba del miliardario dicendo "il prossimo sarà alla testa". Ditemi, voi vi sareste fermati? A questo punto viene anche da pensare "se dal lancio del dado fosse uscito 5 o 6 il metaller sarebbe già morto", altra considerazione che ci aiuta a capire con quale imbecille patentato hanno a che fare i nostri eroi. Il tutto si conclude nella maniera più illogica possibile; De Ciro (chiameremo così il tarocco di De Niro) spara una terza volta e colpisce il miliardario in testa, uccidendolo. Ma allora sei proprio cretino?!? Non vuoi sparare al cattivo, va bene, ma perché devi mirare alla testa del poveraccio legato alla sedia? Costava troppo sparare un colpo alla spalla, al braccio o anche a vuoto?

In breve, la scena appena descritta poco sopra si ripeterà in Die altre quattro volte, ma in ciascuna occasione ci sarà qualche altro elemento a sostituire la pistola, come droghe o pesantissimi antidepressivi in forma liquida. A spezzare la noia ci pensano le sequenze relative alle indagini della detective Valenti... ah, no, sono da sbadiglio anche quelle! Però qualcosa non quadra...

Indagini Lampo?

In Die c'è un piccolo grande elemento incongruente: il tempo. Quante ore passano da quando il thrash metaller rapisce tutti a quando termina tutto il teatrino? Da come si svolgono i fatti pare non più di due giorni, eppure in questo periodo la detective indaga, si insospettisce, trova un paio di corpi, entra ed esce ogni tanto dall'obitorio, affronta in qualche occasione il suo capo, passa in ospedale per interrogare la tossica (l'unica vittima che viene liberata e che, per cause sconosciute, mantiene il silenzio invece di cooperare), riceve un libro sui dadi inviatole da un anonimo tizio scritto nientemeno che dal thrash metaller in persona (e ci credo, a chi altri verrebbe in mente di pubblicare un volume dedicato alla sorte decisa dal dado?), incontra l'anonimo tizio, trova il covo del villain... I casi sono due:

  • Valenti è la detective più in gamba della storia
  • Le giornate in Die sono composte da 146 ore

Torniamo alla trama?

Battute Finali e Picchi di Trashosità (Super Spoiler Edition)


Come già detto in precedenza, Die è abbastanza ripetitivo dal punto di vista delle "prove" alle quali vengono sottoposte le vittime rapite. Per questa ragione vi risparmio i particolari di ciascuna sfida e vi dico direttamente che, alla fine, rimangono solo il thrash metaller e De Ciro. Dal nulla spunta fuori una dozzina di anonimi adepti incappucciati seguaci del "culto del dado" (ecco spiegato come ha fatto il metaller a catturare tutti e sei gli idioti da solo), quindi il cattivo capellone invita il poliziotto ad un tavolo e gli propone di aggregarsi alla cricca. Ora viene il bello: per la seconda volta, De Ciro si ritrova con una pistola carica in mano e l'artefice del suo incubo ad un metro di distanza. Frustrato, stanco e colto da sensi di colpa per essere un assassino, il poliziotto confessa al villain di essere stanco di vivere e, subito dopo, si suicida. NO! NON È POSSIBILE! Ma dico io, se proprio vuoi morire, prima elimina il thrash metaller, no? Poi ti togli la vita, o ti fai crivellare di colpi dagli adepti tutti intorno! E invece no, il superstite di uno dei bodycount psicologici più noiosi della storia si ficca un proiettile in testa. E le trashate non sono finite!
Die continua a sorprenderci. Il thrash metaller, il FREDDO E SPIETATO thrash metaller mette in mostra la propria sensibilità versando lacrime per la morte del suo candidato, mentre gli altri adepti svaniscono nell'ombra senza aver dimostrato nemmeno di contare a qualcosa in tutta questa assurda storia. Nello stesso istante, la detective irrompe nella stanza e minaccia il killer. Ancora afflitto dalla morte di De Ciro, il cattivone propone invano a Valenti di entrare a far parte del "dado fans club", quindi si dilegua nell'oscurità indisturbato perché, nel frattempo, una squadra di SWAT sta mettendo a soqquadro l'edificio. Altra vaccata: nella struttura ci sono almeno una dozzina di sospettabilissimi uomini incappucciati ed uno psicolabile deficiente, eppure le efficientissime e numerosissime forze dell'ordine non riescono ad incrociare per sbaglio nemmeno uno di questi simpaticoni.
Nel finale scopriamo che il club del dado propone alla luce del sole dei congressi per aumentare il numero degli iscritti e superare così il suo rivale di sempre, il Club degli Editori.

Ultimo Lancio di Dado

Die è una sozzissima brutta fotocopia sbiadita di Saw, l'esempio perfetto di idiozia cinematografica che nasce quando un regista ed un paio di sceneggiatori con poca esperienza vogliono a tutti i costi dar vita ad un film nonostante una paurosa carenza di idee. Die, ovvero il titolo della pellicola, riflette perfettamente l'intero prodotto: banale e quasi offensivo nei confronti dello spettatore.
Chiudiamola qui.

Voto personale: 3
Voto trashosità: 7
Voto splatterosità: 2

7 commenti:

  1. Ho visto scienziati americani creare due cloni gemelli di Hitler per motivi ignoti, ho visto un tiranno mezzelfo distruggere il mondo perchè così si era svegliato, ho visto supervillain cannibalizzare eroi perchè in quel momento sembrava una buona idea e ho visto un superuomo creare la pace nel mondo sbarazzandosi interamente dell'arsenale nucleare di tutti i paesi del mondo... ma il trashmetallaro di Die può tranquillamente stare con loro per candidarsi al premio del piano più idiota mai visto, questo film è da considerare della categoria "prendi i soldi e scappa". Insomma, Dominic James ha appena detto "Non ti piace? TROPPO TARDI! Hai già pagato per vederlo!"

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  2. Ahahah, vero, proprio della serie "comprato il DVD? Non può essere restituito! Muahahahah...". Dominic James è uno stramaledetto genio :D

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  3. Ho trovato da poco questo sito e devo dire che mi piace, sarò masochista ma non mi stanca mai leggere delle stroncature... :-)

    Solo una cosa, potrebbe interessare il fatto che "die" può anche significare il singolare di "dice" che si riferisce ai dadi.

    La parola "die" come singolare di dado non è più molto usata, ma se è questo il caso almeno il titolo si riferisce all'argomento del film, anche se questo non credo salvi la pellicola... :-)

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  4. Mi stai dicendo che Die ha almeno una trovata intelligente e pensata? Uhm... Naaah, non ci voglio credere, sarà un caso :D.
    Comunque sono contento di sapere che esiste qualcuno che apprezza le porcher... ehm, le stroncature del sottoscritto XD

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  5. No no no! Per me il titolo del film è un chiaro omaggio ai Simpson's, quando Krusty il Clown sfoggiava la maglietta "DIE BURT DIE" affermando che la traduzione corretta era "IL BURT IL"!

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    1. Ahahahahah, scena fantastica (era Telespalla Bob però :D )! Quindi il titolo è tedesco e sarebbe "IL"? Uhm... beh, hanno fatto anche IT, non vedo perché non fare IL XD

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  6. Ma allora la psichiatra è una parente del Doc! lei da gli antidepressivi a tutti e lui li manda nei manicomi

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